Il tecnico veterinario nel CCNL di confprofessioni
Già nel vecchio CCNL di Confprofessioni eravamo riusciti ad introdurre, tra le figure di supporto al professionista, un riferimento al Tecnico Veterinario che però all’epoca non aveva nessuna definizione specifica. Venerdì 15 maggio 2015, il consiglio generale della confederazione – presenti a Roma tutte le associazioni confederate ANMVI compresa – dopo una gestazione lunghissima e molto tormentata, ha approvato all’unanimità il nuovo CCNL Confprofessioni il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato nelle strutture professionali private. Il contratto era già stato approvato dalla controparte sindacale (FILCAMS – CGIL; FISASCAT – CISL; UILTuCS – UIL) e dalla commissione contratto di confprofessioni.
Con questo atto, viene data alla figura professionale del tecnico veterinario, prima solo definita nominalmente, una sua fisionomia specifica, ne vengono dettagliati ruoli e competenze e non ultimo il suo profilo formativo. Il tecnico veterinario non potrà mai essere una figura ibrida di dottorino che una delle tante lauree brevi create dalle Facoltà (ex) di Medicina Veterinaria, svolge attività paraveterinaria, sconfinando sovente nello svolgere mansioni riservate di cui certamente la professione non ha bisogno.
Il profilo approvato dal CCNL Confprofessioni prevede un percorso formativo professionale di due anni dopo la scuola dell’obbligo, per cui il Tecnico Veterinario è una figura di supporto all’attività professionale del Medico Veterinario che lavora a stretto contatto con il professionista, ma che non potrà mai in nessuna competenza minimamente sovrapporsi né sostituirsi al Medico Veterinario.
Con questo atto si traccia la nuova via per la professione del futuro all’interno delle strutture veterinarie per animali da compagnia, sia nelle grandi cliniche che nei piccoli ambulatori, in quanto la polivalenza delle attività prevista contrattualmente, consente anche alle strutture con un solo veterinario di avere questa figura di supporto , migliorando l’attività professionale, l’organizzazione e la redditività dello studio stesso.” [Carlo Scotti, “Professione Veterinaria” 18-2015]